Referenze
Daniela Sangiorgi: pittura tra immagine e simbolo
Stefania Reitano
09.08.2022
La scrittura geroglifica è caratterizzata da un rapporto di tipo pittografico tra il concetto che si
desidera comunicare e il segno scelto per esprimerlo. Vale a dire che a ogni segno corrisponde una parola.
Osservando le tele di Daniela Sangiorgi sembra essere tornati a comunicare con le immagini come facevano i nostri antenati: un linguaggio che supera la barriera delle lingue.
La sua pittura timbrica, dai colori vivaci, che ricorda quelli della grafica pubblicitaria e la linea spessa di contorno che mette in evidenza le pure forme, diventano linguaggio, icone, ciò che possiamo definire “geroglifici contemporanei”. Le figure, i volti, le forme, sono pittogrammi pop dal contenuto più complesso di ciò che l’immagine apparentemente raffigura.
Ricorrente è la tematica del volto di donna: ma quale donna? Chi è? Cosa vuole rappresentare? Difficile a dirsi perché la “creatura” dipinta dalla Sangiorgi, senza età e senza etnia, sembrerebbe rappresentare le due facce della stessa medaglia: il bene e il male, il buio e la luce, la ragione e il sentimento. Nelle sue tele, chiunque, indipendentemente dalla propria identità di genere, dal proprio status sociale, viene accolto e incluso.
L’entusiasmo e l’energia della “pittura iconografica” dell’artista è caratterizzata da colori accesi e da contorni ben definiti che rappresentano forme primitive e universali con un linguaggio semplice e riconoscibile.
Ma cosa significa pittura iconografica? Per quanto riguarda la pittura di Daniela Sangiorgi, significa compiere un passaggio da un’analisi superficiale del lavoro dell’artista, cioè dal contemplare i soggetti come fini a se stessi o come una scelta puramente casuale, a un’analisi molto più profonda ricca di messaggi latenti che vanno decodificati.
La storia della filosofia dell’immagine ci spiega che la prima forma di comunicazione erano le
immagini allegoriche che i greci utilizzavano per trasmettere la conoscenza e avvicinarsi alla verità. Nell’epoca attuale l’immagine è una forma totalmente indipendente, potremmo quasi dire essere un ulteriore linguaggio di comunicazione, probabilmente il più efficace perché parla dell’universalità. Le immagini, infatti rivestono un ruolo centrale nella cultura di massa, oggi più di ieri e la Sangiorgi questo lo sa bene, perché i suoi “geroglifici pop” dall’aspetto vivace e a volte frivolo, vogliono indurre lo spettatore ad una riflessione sulla psicologia umana e sulla società.